Sentiamo parlare di 5G da ormai tantissimo tempo, ma forse non tutti sanno che fino ad oggi non esisteva ancora uno standard condiviso per questa tecnologia: ma, come avrete già capito, adesso non è più così. Nel metting plenario del 3GPP (3rd Generation Partnership Project) tenutosi a La Jolla (USA), 600 delegati dei principali operatori di telefonia mondiale hanno definito le specifiche condivise del 5G, che da oggi è ufficialmente uno standard. A questo storico risultato hanno collaborato anche più di 40 aziende che si occupano di telecomunicazioni, tra cui Sony Mobile Communications, Vodafone, Xiaomi, Mitsubishi, LG Electronics e Nokia.
Per l’Italia era presente TIM, unico operatore nostrano ad aver partecipato attivamente al progetto, che si è detto estremamente soddisfatto dei risultati raggiunti e ha messo a disposizione l’Open Lab di Torino, dove già negli scorsi mesi sono stati svolti diversi test per questa tecnologia.
Il settore delle telecomunicazioni è strategico per il Paese e oggi vive un momento cruciale di fronte alle grandi sfide poste in Italia dall’ultrabroadband fisso e dal 5G mobile. Due rivoluzioni che, da un lato, obbligano gli operatori a elevati investimenti, dall’altro aprono a loro importanti opportunità di business su mercati nuovi digitali.
Così ha commentato l’evento Andrea Rangone, CEO del gruppo Digital360 che ha aperto a Roma il Telco per l’Italia 360 Summit. Ma quando potremo toccare con mano il 5G? Secondo le stime, i primi smartphone che supportano queste reti arriveranno ad inizio 2019: gli Stati Uniti guideranno la diffusione e si prevede che il 50% di tutti gli abbonamenti mobili supporterà il 5G, mentre nello stesso anno in Europa si arriverà al 21%.